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parte seconda. 273

spande a torrenti nell’intimo del cuore? Oh premio incomparabile ch’io raccolgo della mia terribile andata! Oh nulla del mondo, prima d’una rivelazione cosiffatta! Quanto, oh quanto mi ti se’ mutato, da poi ch’io ebbi cotesto sacerdozio compiuto! Questa è la prima fiata che ti riveli a me, desiderabile, saldo, incorruttibile. Spengasi all’istante dentro da me la fiamma vitale, s’io mai cerco altra stanza lungi dal tuo aspetto divino! – La mile creatura che un di mi ebbe rapito, colei il cui riflesso magico mi sedusse, non era più che ombra languida e fioca di una tanta bellezza. Siati votata ora e sempre ogni mia forza operativa, ogni affetto, ogni moto; a le io consacro simpatia, amore, adorazione, delirio....

Mefistofele dalla buca.1 Sappi contenerli, e non mi uscire fuori del seminato.

Una Dama allempata. Alta, di belle proporzioni, la testa solo un po’ troppo piccola.

Una Dama più giovane. Ma non vedeste voi dunque il piede? Dove trovarne uno più materiale del suo?

Un Diplomatico. Vid’io già principesse che le rassomigliavano; a buon conto la mi pare leggiadra da capo a’ piè.

  1. Fin da quando ebbe cominciamento la scena, Mefistofole rannicchiasi nella buca del rammentatore, e di là prend’egli parte allo Intermezzo. Nulla ha che fare il diavolo io tutti codesti artificii di bel parlare, onde un avvocato sa approfittarsi; egli s’ingegna di tentare, non di persvadere; gli è un serpente che per gli orecchi insinuandosi ti sa sino al cuore. Ciò essendo, qual pro trarrebbe da que’ gran giri oratorii, e dallo sbracciarsi che si usa io bigoncia? Non professa egli già il male, lo suggerisce. Abbiasi presente la stupenda scena della Parte Prinia.