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mettere e l’attenere, nel bel regno di Flora, regolano ad una l’occhio, i sensi ed il cuore. (Le giovanelle vanno sponendo sotto a’ verdi pergolati i lor cofani, collocandoli con bel garbo in ordinanza.)


Un GIARDINIERE.


Canto con accompagnamento di tiorbe.

Osservate i fiorellini dolcemente sbocciati, vedetene le vostre tempie adorne con leggiadria; i frutti non è mai che ne seducano col solo vederli: per goderne e’ conviene il gusto sperimentarne.

Essi ti si presentano in bruno colore: avete qui ciliege, pèsche, susine; suvvia, comperate! chè al giudizio della lingua e del palato, mal regge quello dell’occhio.

Le frulla, fra quante ve n’ha, meglio stagionale, affrettatevi ad assaporarle deliziosamente. Si possono in rima celebrare le rose: a conoscere il pregio delle poma è forza darvi di morso.

Siaci consentito di metterci a paro col vostro splendido fiore di giovinezza, e di sfoggiare presso a quello la ricchezza delle nostre merci succose.

Sottesso la verde pergola, nel segreto de’ fronzuli boschetti, vi si para dinanzi quanto sa il talento desiderare, bottoni e foglie, fiori e frutti. (Mentre si cantano codeste strofe alternate, cui le mandòle e le tiorbe accompagnano, i due Cori seguitano a disporre piramidalmente i loro cestelli, e a far invito a chi passa.)