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14 CENNI SU LA VITA

corpo sociale. L’acume filosofico, reso stanco dalle pericolose astrallezze di Locke, aveva finalmente prodotto una morale pratica, caritatevole, semplice, benevola, ma umile, terrestre, mondana. Alcuni che s’abusavano dello spirito di santità del vero culto evangelico attelando una pompa orgogliosa avevano offerta un’esca perniciosa all’incredulità e l’avevano quasi provocata ad acri rappresaglie: il protestantismo nella sua lotta ostinata contro il culto cattolico era andato a finire in un gretto deismo spoglio di solennità, d’influenza, l’ideale. La poesia non più soffolta dall’aura religiosa era languidamente caduta. Diventata or satirica, or didattica, avea cessato d’essere un oracolo: essa non era più altro che un sollazzo, un giuoco, un mestiere. In Francia la gelida freddezza di Saint-Lambert, la spiritosa eleganza di Voltaire non rimpiazzavano per nulla l’estro ispirato dei veri sacerdoti della poesia. In Italia, non si noveravano che de’ rimatori o de’ frivoli eruditi. In Inghilterra, Johnson, greve dittatore d’una letteratura in letargo, offriva alla pubblica ammirazione la gonfiezza de’ suoi eterni periodi, gli uni simili agli altri, e sempre tanto triviali di pensieri, quanto monotoni nella loro orditura. Alcuni verseggiatori eleganti, alcuni poeti di second’ordine gode vano dell’aura popolare: Gray, il di cui ingegno non oltre passò mai un laborioso meccanismo di parole e di ritmo, era riputato il principe del Parnaso Goldsmith, un po’ più naturale, ma privo di nerbo e di profondità, era disprezzato e negletto. Ci volle nient’altro che mezzo secolo, perchè la sua vera eccellenza, la sua caustica ingenuità, i suoi vezzi campestri, ottenessero quel posto onorevole e que’ tributi d’elogio che meritavansi. In Germania lo spi rito filosofico si destava: ma i Rammler, i Rabener, i Gellert, scrittori eleganti e aggraziati, usurpavano il posto che ap parteneva a’ più elevati ingegni. Il solo paese d’Europa, ove si manifestava veramente un vivo fervor di pensiero, era la Francia, la terra di Rousseau e di Voltaire. Di là partivano tutte le idee che scotevano l’Europa: di là l’entusiasmo,