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184 | fausto. |
Banderuola volta da un lato.
O bel consorzio che fa il cor giocondo!
Qui vaghe spose son, qui garzonetti
De’ quai non vede i più leggiadri il mondo,
Illustre sangue tutti, e spirti eletti.
Banderuola volta dall’altro lato.
E se non s’apre il suolo e questa sora
E vana gente tutta non ingoia,
Mi gitterò in inferno in mia malora:
Meglio l’inferno assai che tanta noia.
Xenie. Con forbicine taglienti e pungenti
Insetti siamo, accorsi a questo spasso
Per rendere gli onor convenïenti
A nostro babbo sommo Satanasso.
Hennings.
Ve’ quello stormo come s’affaccenda,
E punge e morde e assai fa del dottore;
E di lor tresche usciti, per ammenda,
Anco verranti a dir c’hanno buon core.
Musagete.
Grato m’è assai l’andar per le confuse
Carole del Blosberg; chè in veritate,
Anzi che i cori dell’aonie Muse,
Son abile a guidar quei delle Fate.
Ci-devant Genio del tempo.
Se qualcosa esser vuoi, tienti alle terga
Di quei che sanno. Nel mantel mi piglia!
Per l’ampio suo coccuzzolo il Blosberga
Al Parnaso alemanno s’assomiglia.
Viaggiatore curioso.
Chi è costui che sta così in sul grande
Con la testa alto e coi passi spediti?