Pagina:Fausto, tragedia di Volfango Goethe, Firenze, Le Monnier, 1857.djvu/19


e sulle opere di volfango goethe. 11

volle nuovamente provare la flessibilità e l’universalità del suo estro, consociando in un quadro fantastico le ricordanze dell’età gotica cavalleresca colle lontane tradizioni dei Pelasghi e de’ Greci: nulla v’ha di più bizzarro di questa pittura a contrasti: da un lato i cori solenni delle giovani donzelle e de’ sacerdoti di Micene e d’Argo: da un altro tutto il trambusto guerriero della gerarchia feudale: qui il gentilesimo colla fatale influenza del destino: là il cristianesimo inselvatichito dai Barbari, coi suoi misteri d’amore e co’ suoi ruvidi costumi: qua una poesia tutta marchiata che s’avvicina per la sua nudità, semplicità e grandiosità di forme all’arte statuaria: là una poesia cristiana, pittoresca, semi-velata, ora vezzosa e pudica, ora torva e infernale. Tale è l’indole dell’ingegno di Goethe, in cui, come in un comune santuario, tutte le credenze e tutte le idee vengono ad annicchiarvisi e vi s’accordano. In questi ultimi anni Goethe pubblicò un’opera che intitolò Divano, composta di poesie alla foggia orientale, nelle quali fece traspirare l’estro asiatico, e dove la potenza del monoteismo maomettano si trova vivamente tratteggiata: bizzarro contrasto, pensando che questo stesso scrittore che colla sua penna di fuoco rese immortali nella sua giovinezza le fantasticherie di un giovane amatore, sfrenato, alunno della moderna sentimentalità,1 abbia saputo nella sua vecchiezza toccar la cetra dell’arabo Hafiz per riprodurre gli affanni voluttuosi e le mistiche passioni dell’Oriente.

Alla mirabile flessibilità di artista, specchio perspicuo dell’universo, s’aggiunga la straordinaria perfezione che caratterizza le sue opere. Non mai, come accade sovente a’ suoi connazionali più dotti, egli trascura lo stile per sacrificarlo al pensiero. Il pensiero gli si offre sempre avido, luminoso, splendido d’accessorii bellissimi, magistrale ad un tempo ed ornato. Egli seppe coltivar l’arte sua con una perseveranza invidiabile. Egli scoperse tutti i prestigi di

  1. Werther.