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parte prima. 181


SOGNO DELLA NOTTE DI VALBURGA


ovvero

LE AUREE NOZZE DI OBERONE E TITANIA.


INTERMEZZO.

Il Direttore del teatro.

      Noi di Midingo siamo gli strioni
    Ch’oggi abbiam festa, e qui appariam da sezzo.
    Acquosa valle ed orridi burroni
    L’unica scena son dell’intermezzo.

Messaggero.

      Se cinquant’anni in tutto son rivolti
    Auree le nozze diconsi fra noi;
    Ma se son lieti i cor, sereni i volti,
    Io auree nozze dico e prima e poi.

Oberone.

      Se meco siete, o Spirti, orsù scoprite,
    Chè giunto è tempo, il vostro aerio coro;
    Titania ed Oberon non han più lite;
    Novello amor li stringe e nozze d’oro.

Puch. Ecco vien Puche di traverso, e a sesta

    Gira nel ballo il piè radendo il suolo:
    Cent’altri spirti fan per l’aer festa,
    Ma il più bello è Ariel del bello stuolo.

Ariel. A’ begl’inni Ariel la bocca scioglie,

    E quai son note più sincere avanza;
    Qualche insoave fior talvolta ei coglie,
    Ma fior sovente d’immortal fragranza.