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146 fausto.

Margherita. Oh, carissimo! io l’amo con tutta l’anima!

Mefistofele picchia.

Fausto dando de’ piè in terra. Chi è là?

Mefistofele. Un tuo amico.

Fausto. Un animale.

Mefistofele. È ben tempo di andarcene, parmi.

Marta sopraggiungendo. Sì, mio signore, si fa tardi.

Fausto. Mi permettete ch’io v’accompagni?

Margherita. Mia madre potrebbemi.... Addio!

Fausto. Devo dunque andarmene? Addio!

Marta. Buona sera.

Margherita. A ben rivederci presto. (Fausto e Mefistofele partono.)

Margherita. Bontà divina! che mente ha quest’uomo! Ecome pensa a tutto, a tutto! Ed io gli sto innanzi tutta vergognosa, e dico di sì ad ogni suo detto. Sono una povera ignorante, e invero non so intendere quel ch’egli si trovi in me.


FORESTA E SPELONCA.


FAUSTO solo.

Fausto solo. Mente suprema! tu mi desti tutto, — tutto quanto io ti chiesi. E non indarno tu volgesti verso di me la tua faccia cinta di fuoco. Mi desti in regno la splendida natura, e possanza di amarla e di goderne. Nè tu mi concedi soltanto di