Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
138 | fausto. |
Marta. Oh, mi dica un po’. Io vorrei avere una testimonianza del come, del quando e del dove mio marito è morto e fu sepolto. Sono sempre stata in ogni mia cosa accuratissima, e avrei caro che la sua morte fosse annunziata nelle gazzette.
Mefistofele. Sì, mia buona signora; due testimoni bastano in qualsivoglia caso e luogo a mettere in chiaro la verità. Ho meco un accorto compagno ch’io produrrò innanzi il giudice per voi. Lo condurrò qui, se permettete.
Marta. Deh, fate la bontà!
Mefistofele. E saravvi anche la signorina? È un bello ed elegante giovane, che ha molto viaggiato, e in corteggiare le damigelle non ha il suo secondo.
Margherita. Io arrossirò dinanzi ad esso.
Mefistofele. Dinanzi a nessun re della terra.
Marta. Vi aspetteremo stasera nel mio giardino, qua dietro la casa.
UNA VIA.
FAUSTO e MEFISTOFELE.
Fausto. Che n’è? avanzasi? ne verrem presto a capo?
Mefistofele. Bravo! vi trovo infervorato; e Ghita è vostra fra poco. Stasera la vedrete in casa Marta la vicina, che per una ruffiana e una strega la è dessa.
Fausto. Egregiamente!