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merario e prosuntuoso, di solennemente protestare, unico scopo della mia qualunque siasi intrapresa essere stato quello di provvedere che gl’Italiani avessero eglino pure il Fausto compiuto come gli stranieri lo hanno; e ciò tanto più che dal leggere la Prima Parte staccata, la sola che avessimo insino ad ora, ne doveva risultare un concetto diametralmente opposto a quello che emerge dalla lettura delle due Parti congiunte, e da’ frammenti della Terza ed ultima, i quali d’alcun lume valgono pure a rischiarare le due che precedono. Dissi unico scopo; e ciò perchè nessuno, dagli sforzi ch’io ebbi a fare onde il mio volgarizzamento comparisse fuori con veste, per quanto in me fosse, meno indecorosa, non si recasse a credere aver io voluto gareggiare collo Scalvini, dal cui merito mi riconosco lontano le mille miglia.

Ma per dir questo non si domanda lungo ragionamento, ed è più che troppa una lettera. Anzi, ov’Ella credesse di porre in luogo della Prefazione (la quale andrebbe a risico di non esser letta) la presente, farebbe cosa grata assai a chi si dichiara con distinta stima

Genova, li 15 aprile 1857.


Suo devᵐᵒ servo

GIUSEPPE GAZZINO.