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— 51 — Dal medesimo ceppo greco sono ancora in sardo le voci zinniga f. mer. — giunco spinoso, e tinnija log. — per i quali si deve ricorrere ad una forma latinizzata *scinic’la (per * stinicula) — come anche per zimigraxu m. mer. — giunco spinoso, bisogna ammettere un lt. * scinic’ lariu (per * sciniculariu). Teca log. arna, mer. tignola de’ panni, delle pelliccie — tappezzerella — pellionella — tarlo del panno (inset.). — Lt. theca - donde l’it. « teca » — custodia, astuccio. Un’altra propaggine è tejone “ caizzolu e cazzolu m. log. — cotenna, coticone. La pelle della fronte del bue affine a caizzone log. e cnigioni m. gallur. — ferita. La cicatrice o il verme che lascia il tafano nella pelle del bue o del cavallo. Tejone è leggittimamente da un * thec’ Ione (per theculonej ad indicare gran teca. Sedeli mer. — sedia (M. SS. A.), sedile. La stessa origine ha tidili m. mer. = tedile m. log. — cercine — ’frase « ponner sur tedile», incercinare — « Tedileddu » — cercinino. — E lo stesso che l’it. « sedile ». Ed è il cercine propriamente « sedile » in testa su cui si posano i pesi. Il t dall’s è frequente in sardo : attattare = saziare (dal lt. assatiare).