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Dal medesimo ceppo greco sono ancora in sardo
le voci zinniga f. mer. — giunco spinoso, e tinnija
log. — per i quali si deve ricorrere ad una forma
latinizzata *scinic’la (per * stinicula) — come anche
per zimigraxu m. mer. — giunco spinoso, bisogna
ammettere un lt. * scinic’ lariu (per * sciniculariu).
Teca log. arna, mer. tignola de’ panni, delle
pelliccie — tappezzerella — pellionella — tarlo del
panno (inset.). — Lt. theca - donde l’it. « teca » —
custodia, astuccio.
Un’altra propaggine è tejone “ caizzolu e cazzolu
m. log. — cotenna, coticone. La pelle della fronte del
bue affine a caizzone log. e cnigioni m. gallur. — ferita.
La cicatrice o il verme che lascia il tafano nella
pelle del bue o del cavallo. Tejone è leggittimamente
da un * thec’ Ione (per theculonej ad indicare gran teca.
Sedeli mer. — sedia (M. SS. A.), sedile. La stessa
origine ha tidili m. mer. = tedile m. log. — cercine
— ’frase « ponner sur tedile», incercinare — « Tedileddu
» — cercinino. — E lo stesso che l’it. « sedile ».
Ed è il cercine propriamente « sedile » in testa su cui
si posano i pesi. Il t dall’s è frequente in sardo : attattare
= saziare (dal lt. assatiare).