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Queste voci, come le altre dellltalia nordica carèa
— cadréga — caréja, si potrebbero spiegare meglio
che dal gr. xaGéSpa, lt. cathedra dalla voce lt. quadriga ,
voce sulla quale ha richiamato l’attenzione degli studiosi
già da lunga pezza il Parodi (cf. Romania).
Sisuja f. log. — sett. — gombina, striscia di cuojo
che unisce la vetta al manfano (manico del coreggiato).
Lo Spano pone, senz’essere veramente esatto, per
voce fondamentale: subjugo.
La voce da cui deriva il sardo sisuja non può essere
che un subjug’la — (da subjugula, come tuju da
jug’lu) — voce connessa coll’inserzione di una nasale
con jungo e quindi subjungo = connetto, congiungo
— es. : puppi rostro Prygios subjuncta leones (Virg.,
Eneide , 10, 157) e la gambina è veramente « tratto
d’unione tra manfano e vetta ».
Ad Olzai la gombina è cajone, che riconduciamo al
lt * capitio-onem (cf. Kòrting, Diz. lat-.rom , p. 167,
N. 1610) (con questi passaggi — cabitione — cavinone
— cautione — catione — cajone) — come ra
jone sar. logud. a ratione — per la ragione che la
gombina viene a trovarsi in capo al manfano per congiungere
la vetta.