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— 47 — Queste voci, come le altre dellltalia nordica carèa — cadréga — caréja, si potrebbero spiegare meglio che dal gr. xaGéSpa, lt. cathedra dalla voce lt. quadriga , voce sulla quale ha richiamato l’attenzione degli studiosi già da lunga pezza il Parodi (cf. Romania). Sisuja f. log. — sett. — gombina, striscia di cuojo che unisce la vetta al manfano (manico del coreggiato). Lo Spano pone, senz’essere veramente esatto, per voce fondamentale: subjugo. La voce da cui deriva il sardo sisuja non può essere che un subjug’la — (da subjugula, come tuju da jug’lu) — voce connessa coll’inserzione di una nasale con jungo e quindi subjungo = connetto, congiungo — es. : puppi rostro Prygios subjuncta leones (Virg., Eneide , 10, 157) e la gambina è veramente « tratto d’unione tra manfano e vetta ». Ad Olzai la gombina è cajone, che riconduciamo al lt * capitio-onem (cf. Kòrting, Diz. lat-.rom , p. 167, N. 1610) (con questi passaggi — cabitione — cavinone — cautione — catione — cajone) — come ra jone sar. logud. a ratione — per la ragione che la gombina viene a trovarsi in capo al manfano per congiungere la vetta.