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libro primo | 73 |
L’amor lo segue della colta Altea,
Petri, da questo cor indivisibile,
che alla nascente libertá cirnea
60applaude sofo e cittadin sensibile.
Giá i destrieri del sol volgono il tergo
al monte, e d’ombra l’ima valle copresi:
salite, amici, all’ospitale albergo
che su quel colle al passegger discopresi.
65La mensa è pronta, né vi stanno intorno
satiri audaci e la virtú deridono;
ché nella notte e nel tranquillo giorno
pace, giustizia ed amistá vi ridono.
Ma, aimè, ch’è un sogno la mia gioia! Altrove
70voi siete, ed io sento le trombe fendere
l’aria commossa, e peregrine e nuove
squadre dall’Alpi minacciar di scendere.
Veggo il Sabaudo insuperbire, aperto
di Giano il tempio, bisbigliar Liguria,
75e pensierose sul destino incerto
tacer l’Insubria e palpitar l’Etruria.
Musa, t’arresta: un pigro gel mi morde
il cuor, la destra si smarrisce debile,
e le tremanti, inorridite corde
80rendono un suono doloroso e flebile.