Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
42 | odi |
XXIV
A Fille siciliana
Invito alla campagna di Portici
(1785)
Sereno riede il pampinoso autunno,
alle donzelle e agli amator gradito:
erran sui colli del Vesevo ignito
Bacco e Vertunno.
5Versan le driadi dal canestro pieno
l’uve mature; satirel caprino
mentre le calca nel fumoso tino,
dorme Sileno;
russando ride, e voci incerte e rotte
10forma col labbro da cui cola il mosto;
intanto fiuta l’asinel nascosto
dietro una botte.
Crotali e sistri destano ineguali
le danze, e cresce il baccanal romore:
15d’entro un bigoncio e, sorridendo, Amore
lancia i suoi strali.
Al tosco invito dell’eolia cetra,
Fillide, lascia l’angioine torri,
la via coi sauri corridor trascorri
20di Leucopetra.
T’offre un albergo il placido Belforte,
caro alle muse e ai meritati amici,
cui d’aureo stame tesse i dì felici
candida sorte.