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disegno d'edizione delle poesie 465


V. «Alla cetra» (senza data); p. 106.

VI. «La curiositá punita» (1778); pp. 107-109.

Qui, lasciata l’edizione livornese del Giorgi, piglia come testo gli Scherzi stampati a Massa dal Frediani nel 1784 con la falsa data di Berna.

VII. «Il compenso d’amore» (1780); pp. 68-69.

VIII. «Il gabinetto» (1777); pp. 61-63. Varianti: «[Leggiadre] Biformi Veneri spargon di rose»; «In veste candida, [sparse le trecce] sciolta la treccia».

IX. «Ritratto» (1780); ms. d’altra mano.

Di nuovo ripiglia l’edizione livornese.

X. «Al signor [Giorgio Viani] Giuseppe Micali» (senza data); pp. 64-65. Varianti: «Ozio, [Viani] Micali, chiede il [Medo] Franco e il Trace»; «Esser beato. | [Nei di robusti l’Alessandro sveco | Cadde, Vittorio illanguidi vecchiezza; | Me obblia la morte; mentre fors’è teco | Tutta fierezza]. Giovin la morte rapí Achille, il chiaro | Titon vecchiezza illanguidi, fia meco | Prodigo forse il del di giorni, e avaro | Forse fia teco»; «[A te sorride per la spiaggia erbosa | Flora, e le messi piú di un campo aduna, | E presto in dote recherá una sposa]. Ride a te il volgo, mentre l’arche gravi \ Guata di merci che l’industria aduna, | E or recan forse peregrine navi | Nuova fortuna».

XI. «Al barone [del S. R. L] Luigi d’lsengard» (senza data); pp. 66-67.

XII. «Per la partenza del cav. Beniamino Sproni» (senza data); p. 68.

Lascia a questo punto l’edizione del Giorgi e ripiglia l’altra.

XIII. «L’amante contento» (1780); pp. 57-60. Segnati, per correggere, i versi: «Venni meno | Fra i tenaci | Spessi baci».

XIV. «Amore spennacchiato» (1781), pp. 33-38. Varianti: «[Ritornava] Giá scendeva il sol nell’onde | E il mio [bene] ben [al patrio ostello] col gregge amico, | Che [lo stanco] belava | [Gregge bianco] Giá varcava | [Ha raccolto in un drappello;] Dei ginepri il colle aprico»; «Ove il sacro allòr verdeggia | [Fille] Giunger vide»; «Mi ribacia e mi carezza | [Fra gl’ignoti | Dolci moli | D’] E mi guata | Agitata | Da impaziente tenerezza»; «La [sua] mia gota il sen [mi] le tocca»; «Sento ancor [quella] quello che intesi | [Dolce fiamma il primo giorno | Ch’io giurai | Per que’ rai j D’esser sempre a te d’intorno ] È giá un lustro, immenso ardore, | Che coi dardi | De’ tuoi sguardi | Tutto in me discese Amore»; «un dolce riso | [Aleggiava] | Inostrava»; «M’abbracciò la pastorella | [Che piú téma non alTantia] | Ma piú bella di quel giorno»; «Fatto un laccio | [Fe’ ritorno alla capanna] | All’ovil fece ritorno».

XV. «Di Lucrezia Nani e Lorenzo Sangiantoffetti, epitalamio» 1795); ms. d’altra mano.

XVI. «Amor prigioniero» (17S7); autografa.

Riprende l’edizione di Berna.

XVII. «Per la liberazione d’Amore, cantico» (1787); p. 70.

XVIII. «La dichiarazione» (1778); p. ni.

XIX. «Il rivale conosciuto» (1781); p. 112.

XX. «La danza» (1777); p. 109.

XXL «La divisione» (1779); p. no.

XXII. «A Nisa» (1785); p. 114.

XXIII. «Il giudizio d’Amore» (1783); p. 114.

XXIV. «Conclusione. Al merito di...» (1782); pp. 106-107.