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444 | varianti |
Fama, che desti all’uom celeste origine:
l’etá piú tarde noi potranno ascondere
nella caligine.
XII. p. 107: Seguiamo l’edizione del 1792 e le precedenti. Nell’ediz. del nepote è dedicata allo stesso personaggio, ma «per il giorno natalizio di Giorgio Washington», e, tra altre di minore importanza, ha queste varianti ai versi 9-11:
vide il suo Fabio. Le tazze donami,
t’affretta a schiudermi quelle bottiglie...
XIV. p. 110: Nell’ediz. del nepote è intitolata A Bartolomeo Boccardi, in morte di Bianca Boccardi, sua madre, con queste varianti:
v. 6: una madre riposa;
vv. 7-9: madre di cui l’egual richiede invano
la fama incorruttibile
tra le figlie di Giano;
vv. 13-15: Indarno speri impietosir la Sorte,
e indarno tenti frangere
i decreti di Morte;
v. 17: cessa per lei di piangere.
XX. p. 118: Abbiamo seguito l’ediz. del nepote, nella quale si trovano le correzioni fattevi nel 1796 dall’autore. NelPed. del 1792 quest’ode ha soltanto le prime quattro strofe, con queste varianti:
per sua difesa di saette e d’arco
d’uopo non ave;
vv. 14-16: i freddi giorni son di luce privi,
Fille ridente canterò dai neri
occhi lascivi.
XXXIV. p. 133: Fu da prima diretta al Cardinal Garampi con queste varianti:
in questi un Dio, de’ fragili mortali
padre e custode, egli l’adora e prostrasi;