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XX

Eroide di Armida a Rinaldo

I

La riflessione

Invio dell’eroide d’Armida a Rinaldo.

     Tacite selve ombrose,
io faccio a voi ritorno,
fide compagne un giorno
di mia felicitá.
     5Presso di queste algose
onde, che frange il rio,
sedea con l’idol mio
la dolce Voluttá.

     L’invidiose chiome
10scuotevan lascivette
l'aure, ai tremanti elette
misteri dell’amor.
     Ed un soave nome
spesso rompea fugaci
15i morbidetti baci
sul labbro animator.

     Vano desio d’onore,
padre di cura edace,
venne a turbar la pace
20d’un fortunato cuor.
     Il ben nello splendore
credei che cinge un trono;
ma vidi che in lui sono
colpe gli affetti ancor: