Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
varie | 417 |
10
Nel vasto campo del fumoso inferno
freme sconfitto il barbaro tiranno,
e in mezzo al pianto ed al dolore eterno,
bestemmiando, inasprisce il proprio affanno;
avvinto siede, si contorce e serra
mordendo i ceppi, in cui gemea la terra.
11
Circonda intanto le perdute genti
piú denso il fumo e la fiamma omicida,
e alle percosse e allo stridor dei denti,
al gemito confuso ed alle strida,
quasi al suono lontan di roca tromba,
il percosso d’intorno aere rimbomba.
12
Per gli atri immensi e le profonde grotte,
ove albergar gli antichi padri, regna
sordo silenzio di perpetua notte:
chiusa è la porta, e la vittrice insegna
un angel spiega su la soglia, e addita
la nuova augusta via che al cielo invita.
13
Lá del peccato e dei credenti il padre
l’adora in braccio alla creata amica;
e intorno a lui dei Maccabei le squadre
stan trionfanti e la famiglia antica;
e al Pietoso, al Possente, al Giusto, al Santo
gridano: — Osanna! — con eterno canto.
14
Saggi esultate e deponete, o figli
del nuovo Adamo, dell’antico il fango,
e del viver nei vari aspri perigli
imitate quel Dio che morto io piango,
che un dí verrá, sconvolti gli elementi,
a giudicar le sbigottite genti.