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XIX
La redenzione
Egloga sacra.
1
Madre dell’armonia, figlia del cielo,
abitatrice delle verdi cime
del Libano olezzante e del Carmelo,
cangia l’umile stile in stil sublime:
Golgota ascendi; a me ti assidi accanto,
e sposa all’arpa dei profeti il canto.
2
Il sol si veste d’improvviso orrore,
mugghiano i venti in spaventosa guerra,
assorda l’aria orribile fragore
e dai cardini suoi trema la terra.
Il fulmin solo, che si stride intorno,
nella notte comune addita il giorno.
3
Veggo del tempio il velo in due squarciarsi,
e il santuario a me render presente;
veggo gli estinti dalla tomba alzarsi;
veggo che soffre un Dio, che l’Innocente
in sembianza di reo fra armate squadre
spira l’anima grande in sen del Padre.
4
Ah! che facesti mai, figlia di Giuda,
dando a chi ti die’ vita e strazio e morte?
Questo è colui, che vilipesa, ignuda
ti trasse un dì d’Egitto e di ritorte;
che ignoto varco all’Eritreo ti aperse,
che carri e schiere e Faraon sommerse.