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D’un adorato nome
al pronunziar, riscuoterla
cerco sovente invano:
pronta non vuol rispondere
30alla sprezzata mano.
Scherzi, Lusinghe, Amori,
un giorno avvezzi a reggerla
ed a temprar, fra i suoi
vezzi, le corde tremole,
35io la consegno a voi.
Di rugiadosi fiori
lasciva coronatela;
quel dio che me la diede,
cotanto amico a Fillide,
40ne sia felice erede.