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sciolti | 355 |
II
Il disinganno
Al marchese Giovanni Giorgio Stanga, fra gli arcadi Isaro Ianagreo.
...... Varium, et mutabile semper Virg., Aeneid.., lib. ii. |
Canuto padre dei temuti nembi,
torna, Isaro, l’inverno. Odo il torrente
scender gonfio dall’Alpe e sotto il monte
romoreggiar nel tortuoso letto.
5Sento fischiar della montagna il vento
per la ristretta valle, e su la rupe,
crollar le querce la ramosa fronte.
Ve’ come bianche di caduta neve
sono le torri di Colonco! In quelle
10vi alberga l’idol mio, v’alberga Argene
dal soave rossore: il quinto lustro
varcò di quattro primavere; il seno
le si solleva, quasi mar, che scuote
l’aura placidamente. Angusto varco,
15fra ’l ridente confin di due pozzette,
le divide le labbra, e ’l lieto viso
sottilissimo naso: in arco spinte
su due cerulei languidetti lumi
le biondeggian le ciglia, e il crin raccolto
20in latteo nodo, negligentemente,
agitato, sugli omeri le pende.
Se muove i passi maestosa, e lascia,
scherzo dell’óra, la dipinta veste,
sembra l’arco del ciel; se ride, un raggio
25di colma luna; e se favella, il dolce
mormorar del ruscello o il placidetto
susurro dei tremanti venticelli.