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idilli | 321 |
VIII
L’occasione
1
Nel pigro verno all’oziosa bruma
la bavosa Amarille, accanto al foco,
le dita sovra il fuso si consuma,
che riempe filando a poco a poco,
mentre spiegan, tacendo, i loro amori,
presso d’un focolar, Lesbino e Clori.
2
L’importuna matrigna ognor li guata,
mentre lor narra una gentil novella,
ogni gesto misura ed ogni occhiata,
or a questo si volge ed ora a quella;
e l’inquieta coppia, timorosa,
erger gli occhi dal suol quasi non osa.
3
S’erge sul focolare un tronco ardente,
la cui fiamma vorace errando geme;
quando ecco una favilla, che stridente
scoppia, balzando, si solleva e freme,
e in sen di Clori sul geloso lino
va, morendo, a compire il suo destino.
4
Corre l’amante, e su l’amico petto
stende la destra ove non è piú ardore,
e, diviso furtivo il lino eletto,
tremante sente palpitare il core:
la man beata al nudo sen le strinse,
e la donzella di rossor si tinse.