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26 | odi |
XV
Il giuramento tradito
(1784)
Quanto è vitrea la fé di un giuramento!
Voi che d’amor vivete,
la tenera cagion del mio tormento
su quel faggio leggete.
5«Quando di Tirsi oblierá le pene,
fatta di un altro ancella,
quando viver potrá senza il suo bene
Licori pastorella,
del placid’Arno correranno al monte
10i ribellati umori».
Arno, t’affretta a ritornare al fonte:
m’abbandonò Licori.