Pagina:Fantoni, Giovanni – Poesie, 1913 – BEIC 1817699.djvu/311


idilli 305

II

Il simulacro

1
     Al tepido spirar di primavera
sotto ridente siepe, avea d’Amore
per Licori scolpito in molle cera
un idoletto Melibeo pastore;
cinta la fronte, a quel, dei primi fiori
e di tenero mirto avea Licori.
2
     Sovra candida pietra, a cui facea
puntello un tronco della siepe, il sacro,
coronato di rose, altar sorgea,
ove posa la ninfa il simulacro;
e, acciò dal gregge non cadesse offeso,
l’avea di canne il pastorel difeso.
3
     Giá il quarto dì riconduceva maggio
ad ingemmar le foglie, e il nuovo giorno
lusingava, nascendo, il biondo raggio
sovra i monti vicini a far ritorno,
quando Licori e Melibeo dipoi
al pascolo guidar l’agnelle e i buoi.
4
     Piccola tasca al pastorel pendea,
cinta di pel di lupo, al lato manco,
e, gravida di vino, gli scendea
una fiasca di faggio sovra ’l fianco,
e sotto il braccio, dalla parte destra,
un fascio avea di mirto e di ginestra.