Pagina:Fantoni, Giovanni – Poesie, 1913 – BEIC 1817699.djvu/294

288 notti


14
     Ci minaccia il passato e ci sgomenta
il presente, ci addita orrida tomba
un dubbioso avvenir, che ci spaventa,
e un nume feritor sopra ci piomba:
geme natura nell’estreme lotte,
cede e ci copre interminabil notte.
15
     S’apre l’eternitá, spazio profondo
di secoli infiniti, in lei risiede
nel centro immenso chi die’ vita al mondo,
giudica l’alme e su l’abisso ha il piede.
Di me che fia?... sento un rimorso interno...
O vita, o morte, o eternitade, o inferno!