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246 scherzi

XXVI

Per la malattia

della signora M. P. F.

     Premea d’Apolline
nel flutto ondoso
le ruote fervide
pigro riposo,

     5e giá scorrevano
l’ombre tacenti
i navigabili
spazi dei venti.

     La notte, in orrido
10dolente velo,
spiegava i taciti
suoi vanni in cielo;

     cinta di folgori
e sanguinose
15comete sirie,
terror di spose.

     I morbi pallidi,
chini su l’ali,
stanchi pendevano
20sovra i mortali.

     Scuoteano i turbini
lo stuol disperso
de’ morbi e i cardini
dell’universo.