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scherzi 239



     Dei spessi tuoni il fremito,
90le grida dei feriti,
dei moribondi i gemiti
fanno echeggiar i liti.

     Giá i bianchi lini spiegano
le turche antenne e, invano,
95rivolto al dio di Tracia,
fugge di nuovo Osmano.

     Spessi notanti restano
preda dell’onde avare,
e di rapite spoglie
100tutto biancheggia il mare.

     Sposa, al beato talamo
erran i Vezzi intorno,
errati le Gioie, garrule
madri del nuovo giorno.

     105Sui profumati batavi
bianchi lini, felici
aleggialn le volubili
Lusinghe seduttrici.

     Siede il Piacer, che s’agita
110su la tremante sponda,
che par che mesta e querula
ai moti suoi risponda.

     Fra gli origlier purpurei
s’aggirano vivaci,
115del tuo tardar solleciti,
gl’impazienti Baci.

     Giá, fra i gelosi limiti
di sete peregrine,
imprigionar le Grazie
120del tuo consorte il crine.