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scherzi 235



     Spegnete omai le fiaccole,
l’uscio chiudete, o vergini,
piú rimirar non lice:
135sposa, ti accheta e soffri:
presto sarai felice.

     Devi alla patria libera
di nuovi eroi progenie,
per cui dall’afro lido
140pace di nuovo implori
il tripolese infido.

     Fra poche lune stringere
potrai leggiadro figlio
e, avventurosa madre,
145dir, baciandolo in fronte:
— Quanto somiglia al padre! —

     Ei fia novel Telemaco,
tu esempio di magnanimo
candor penelopeo.
150Viva imeneo Imene,
viva Imene imeneo.

     Tacete: piú non odesi
entro la stanza pronuba
rumor dall’uscio chiuso;
155ma sol fremer talvolta
un bisbiglio confuso!

     Partiam: l’impone il dio: ceder conviene;
stanchi c’invita a riposar Morfeo.
Sposi, godete parcamente: Imene,
160salve imeneo!