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scherzi 203



     Al fragor sordo sdegnasi
il sottoposto lido,
l’ode l’amante e il timido
Aci previen col grido.

     65Fugge, ma incontro guidalo
al sasso ingiusta sorte,
e sotto quello, ahi misero!
tomba ritrova e morte.

     Corre la ninfa e pallida
70frena alla rupe il passo,
e col suo pianto il gelido
bagna nemico sasso.

     Le dolci stille accogliere
tenta pietoso Amore,
75e per l’arena a serpere
scende l’argenteo umore,

     che gorgogliando mormora
sotto il diviso monte
e forma, sprigionandosi,
80dal duro sasso un fonte.

     L’amate piante baciano
l'onde, che gemon meste,
e i curvi lembi increspano
della cerulea veste,

     85che la donzella, pavida
che la nuov’onda tocchi,
oltre il confin ripiegasi
dei tremoli ginocchi.

     Spumoso il flutto frangesi,
90laddove amor l’invita,
e, in sen dell’onda tepida,
Aci ritorna in vita.