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scherzi | 187 |
e, rapito il verde alloro,
che trionfa sul mio crine,
135di giacinti e porporine,
fresche rose il cingeran.
D’altre corde la mia lira
armerò temprando i carmi,
ed al tempio appese l’armi,
140fervid’inno scioglierò;
e l’errante accolta turba,
mormorando impaziente,
tenderá l’orecchie intente
sugli eroi che canterò.
145L’ire sue satolli allora,
con la destra falciatrice,
la severa esecutrice
delle leggi dell’etá:
bagnerá Liguria amica
150il mio cenere di pianto,
e di Doria all’urna accanto
il mio nome inciderá.