Pagina:Fantoni, Giovanni – Poesie, 1913 – BEIC 1817699.djvu/192

186 scherzi



     Se il fatale turbo errante
delle guerre transalpine
dal sabaudico confine
100minacciando scenderá,
     me vedrai, novello Alceo,
non temer guerrieri affanni
e difender dai tiranni
la tremante libertá.

     105Fra quei candidi ligustri,
che l’amor a me comparte,
i temuti allòr di Marte
alle chiome intreccerò.
     Con le corde della cetra
110curvo, teso un arco armeno,
io, temprate di veleno,
le saette vibrerò.

     Sará meta ai colpi miei
qual fra i duci all’oste impera;
115e, morendo, la straniera
lieta terra morderá.
     Anelando alla vendetta,
vinto il monte mal sicuro,
il nemico su del muro
120contrastato salirá;

     ma, respinto dai tonanti
spessi fulmini improvvisi,
scenderá sui corpi uccisi,
vergognoso assalitor,
     125e, cedendo a ignoto nume,
che l’incalza e lo minaccia,
fuggirá dove lo caccia
lo spavento vincitor.

     A me intorno cento spose
130canteranno odi votive,
che le squadre fuggitive
disdegnose ascolteran;