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XLIII
Il fanatismo
(1792)
Ridea l’aurora, pallide
cedean le stelle il loco in oriente,
e si stendeva il fulgido
sovra i monti cirnei sole nascente.
5Entro di nube placida,
che in lucente candor neve vincea,
con Religion, stringendole
la man possente, Umanitá sedea.
Le vide, e d’Euro all’invido
10soffio Discordia addensò un nembo; in fondo
del mar tuffassi ed umida
cinse notte improvvisa il cielo e il mondo.
Della cadente pioggia
alfa scrosciar, dell’onde irate al suono,
15allo stridor dei folgori,
piú orribile mugghiava il vento e il tuono:
i poli risuonavano
al fragor cupo degli eterei campi,
e fra le dense tenebre
20sanguinosi, strisciando, ardeano i lampi.
Alfin cessò fa strepito
della tempesta, e nel turbato cielo
di sole un raggio languido
fuor trapelò dallo squarciato velo.