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8 | odi |
IV
Al marchese C. B.
deluso nelle sue speranze da una corte
(1781)
Fugge l’autunno: spoglia le frementi
selve decembre di canute fronde:
tornati lottando a dominar su l’onde
protervi i venti.
5L’anno rinasce; né la sacra insegna
ti fregia ancora l’onorato petto?
In preda agli euri l’ambizioso affetto,
Delio, consegna.
Sarai felice, se vivrai privato;
10lascia la sorda cortigiana stanza:
chi non è schiavo della sua speranza
regna beato.
Basso virgulto lentamente scuote
Borea stridendo, ma le querce opprime:
15non umil colle, ma superbe cime
Giove percuote.
Piú siedi in alto, piú la tua caduta
sará fatale: mille inquieti aduna
emoli Invidia; gli ode la Fortuna,
20ride e si muta:
Fortuna cieca, che d’aurate spoglie
l’umili adorna case dei pastori,
ed a chi nacque fra gli aviti allori
spesso le toglie.