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128 | odi |
25Tempra la doglia: crudel non sono;
scorda quel perfido ch’io non somiglio:
vieni, consòlati, rasciuga il ciglio,
ch’io ti perdono. —
Dicea. Di minio tinse la faccia
Nice, ed, i languidi occhi coprendo,
lanciossi rapida, meco piangendo,
fra queste braccia.