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126 | odi |
XXVIII
A Nice
Ad imitazione di Saffo e Catullo
(178S)
Nice, è beato e a desiar non ave
piacer piú puro, chi sedendo gode
specchiarsi dentro i tuoi begli occhi e t’ode
rider soave.
5Tutto in me amore si concentra, scaccia
ragione e senno, e il senso ai sensi toglie,
né piú so, folle per incerte voglie,
s’io parli o taccia.
Torpe la lingua, rapido m’inonda
10fuoco le vene e, ogni fibra tremante,
fischian l’orecchie e mi s’aggira innante
notte profonda.
Se poi mi baci, d’esser uomo oblio;
muoio e rinasco cento volte e cento;
15ascendo in cielo: il nettar bevo e sento
che sono... un dio.