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libro secondo | 125 |
XXVII
A Ranieri Calzabigi
(1787-91)
Ranier, ché vegli di lucerna al lume
l’intere notti a steril libro intorno?
Folle! a che fuggi, pria che sorga il giorno,
l’ozio e le piume?
5Signor del mondo è l’interesse: vani
sono i talenti; i Mecenati rari,
prodighi in detti, in ricompense avari;
molti i Seiani.
Sta su la soglia delle corti infide
10lacero il merto e inonorato il prode;
per l’ampie sale la bilingue frode
passeggia e ride.
Servi ai capricci dei potenti, aduna
modesti vizi, cela in sen l’angoscia,
15sarai l’Antinoo, il Mazzarino, il Coscia
della fortuna.