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libro secondo | 119 |
XXI
Al vascello «San Giovacchino»,
comandato dal cavalier Forteguerri, che porta in Toscana
le Loro Maestá Ferdinando e Carolina di Napoli
(1785)
Nave, che altera vai del nobil pondo,
scorrendo il regno instabile
dell’oceán profondo,
reca all’etrusco duce, in porto entrando,
5l’austriaca donna amabile
e il popolar Fernando.
Austro maligno e gli aquilon frementi,
che in buia lotta formano
i turbini stridenti,
10Affrico, che la tosca onda governa,
imprigionati dormano
nell’eolia caverna.
Solo d’Orizia l’amator, fedele
compagno del viaggio,
15spinga le bianche vele,
e nel silenzio della notte bruna
splenda il tremolo raggio
della propizia luna.
Figlio dell’Arbia, che Giason novello
20alla materna Etruria
rechi l’aurato vello,