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6 odi

II

Ad Andrea Vacca Berlighieri

(1780-1801)

     Vaccá, che giovano sospiri e lagrime,
s’oltre la stigia sponda inamabile
priego mortal non giunge
a Piuto inesorabile;

     5se tutti vittime dell’Orco pallido
dobbiam sul languido Cocito scendere,
e le precarie e brevi
ricchezze al fato rendere?

     Godiamo i candidi giorni del vivere,
10fin che le giovani forze non mancano,
fin che cinte di rose
le chiome non s’imbiancano.

     Assisi al tepido spirar di zeffiro,
dell’umil Carfalo vicino all’argine,
15cantiam, del tuo Metato
sul coltivato margine,

     di Bacco i facili doni e di Pallade;
cantiam, le timide Grazie, le tenere
pugne d’amore e i vezzi
20di non proterva venere.

     D’affanni in traccia fra l’armi sudino,
d’oro e di gloria superbi ed avidi,
scorran la terra e il mare
l’Anglo ed il Gallo impavidi:

     25tu, ignoto agli invidi, vivi nel rustico
ozio del nitido patrio ricovero.
Così morrai da saggio,
d’oro e rimorsi povero.