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libro secondo | 105 |
IX
A Diana
(1782)
Vergin dall’arco, nella caccia forte,
face del cielo quando Febo dorme,
speme di spose che rapisci a morte,
diva triforme:
5a te consacro questo pin, che inalza
fra l’ardue nubi la chiomata fronte,
e i negri lecci della curva balza,
figlia del monte.
Strage del gregge e dei pastor spavento,
10schiera v’annida d’affamati lupi,
che van predando cento capre e cento
per queste rupi.
Se mai di vita il braccio tuo gli priva,
se nell’insidie tu a cader gli adeschi,
15appender voglio alla magion votiva
gli orridi teschi.