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ricordate, erano state comprese nella prima requisizione dei commissarii, ma non si tosto asportate per cagione del soverchio peso; e la Commissione sollecitava il generale Jourdan ad accelerarne la spedizione (1 maggio 1801). Lo stesso dicevasi di tre bassorilievi in marmo; l’uno che rappresentava Giove assiso tra Giunone e Venere, e gli altri che ritraevano fauni e baccanti in atteggiamenti diversi. Una tavola di porfido era rimasta in Torino in un’abitazione privata1. Prima dell’agosto 1802 erano stati scoperti a Susa due torsi corazzati; e la fama che n’era corsa spingeva il governo di Francia a procacciarne l’acquisto: il giugno dell’anno seguente (1803) i due torsi segusini erano a Parigi.

Con la rapida caduta dell’impero napoleonico mutarono le condizioni politiche d’Italia; la quale, riacquistata la sua indipendenza, poteva a buon diritto sperare che tutti gli oggetti d’arte verrebbero restituiti e nelle antiche sedi ricollocati.

    avoir reçu du citoyen Tarini, conservateur du Muséum des Antiquités à Turin, la table isiaque, dont le Gouvernement provisoire a fait hommnge au Directoire francais pour être emballée et expediée à sa destinalion. Legrand, Filippo Collin, Porporati, Laurent Pécheux, Jacques Berger. Par le secrétaire: V. Marivault.

  1. Dicevasi lasciata dalla Commissione in Torino in via di Po casa del mese (sic).