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68 | ESPERIEN. INT. AGL’INSETTI |
due ali. La coda ha sei vertebre o spondili, e l’ultimo d’essi è il pungiglione molto grande e uncinato: l’altre cinque vertebre nella parte superiore sono scanalate, e con orli o sponde dentate, e per di sotto tondeggiano, e son convesse e rigate per lo lungo con alcune linee rilevate composte di punti nericci. Questi scorpioni di Barberia non solo quando stanno rannicchiati, ma ancora quando camminano, tengon la coda alzata e piegata in arco, il che per lo più è comune quasi a tutte l’altre generazioni; onde Tertulliano nello Scorpiaco: Arcuato impetu insurgens hamatile spiculum in summo, tormenti ratione, restringens; ed Ovidio, lib. 4 d. fast:
- Scorpius elatæ metuendus acumine caudæ.
Gran disputa è tra gli scrittori se la punta del pungiglione abbia forame alcuno da cui possa uscir qualche stilla di liquor velenoso, quando lo scorpione ferisce: ed in vero che quella punta termina così pulita e sottile che si rende impossibile agli occhi il rinvenire se veramente sia forata: Galeno nel libro sesto De l. aff., cap. 5, disse che non ha foro nè apertura veruna. Per lo contrario Plinio, Tertulliano, S. Girolamo, S. Basilio, Eliano, il greco chiosatore di Nicandro, il Gorreo, l’Aldrovando e molt’altri moderni vogliono che lo scorpione non