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ESPERIEN. INT. AGL’INSETTI |
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dura de’ cavalli nascono i calabroni, e dalla più tenera le vespe. Ma i greci chiosatori di Nicandro attribuiscono cotal virtude non alla carne, ma alla pelle, con questa condizione però, che il cavallo sia stato morso ed azzannato dal lupo. Giorgio Pachimero afferma che non dalla pelle, nè dalle carni, ma dal solo cervello nascono le vespe; e il Lando fa nascere i calabroni dal cervello dell’asino. Ma Servio gramatico, sconvolgendo ogni cosa, disse che da’ cavalli nascono i fuchi, e da’ muli i calabroni, e dagli asini le vespe; e quanto alle vespe Isidoro si ristrigne al solo cuoio dell’asino; e pure Olimpiodoro, Plinio, il Cardano, il Porta vogliono che dall’asino prendano il nascimento i fuchi, gli scarafaggi, e non le vespe; ed Oro, nel capitolo ventesimoterzo del secondo libro de’ Geroglifici, parla delle vespe nate dalle carni del coccodrillo; e Antigono, nel capitolo ventesimoterzo delle Storie maravigliose, ebbe a dire che dal coccodrillo non le vespe, ma gli scorpioni terrestri spontaneamente nascono. Se ciò veramente nelle carni di questo serpente avvenga, non voglio intrigarmi a favellarne perchè non ne ho fatto l’esperienza, nè credo per ora di poterla fare: voglio bene dentro all’animo mio fermamente credere che, siccome ho trovata essere una menzogna la