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54 | ESPERIEN. INT. AGL’INSETTI |
e secchi; ma l’uva, ed in particolare la moscadella, troppo ingordamente la divorano, come ne fan testimonianza Cointo Smirneo e Nicandro negli Alessifarmaci, e si vede tutto giorno per esperienza.
Or se, come dissi, è menzogna che le pecchie nascano dalla carne imputridita de’ tori, favola non men credo che sia quel che da alcuni si narra, che nelle parti della Russia e della Podolia si trovi una certa maniera di serpenti che si nutriscono di latte ed anno il capo ed il becco simile all’anitre, e son chiamati zmÿa, i quali generano dentro de’ loro corpi viventi e partoriscono poi per bocca, o per meglio dire, vomitano ogni anno a poco a poco due sciami di pecchie almeno, che in lingua del paese dette sono zmÿoiocki, e ritenendo molto della natura serpentina s’armano d’un pungiglione velenoso e poco men che mortale. Questo racconto in quelle provincie è tenuto per cosa certissima, e molti riferiscono d’aver veduti di que’ sì fatti serpenti; e fu ancora confermato in Parigi dalla testimonianza d’un tal Signor Szizucha, per quanto mi viene scritto in una lettera dal dottissimo ed eruditissimo Signor Egidio Menagio. Il Signor Menagio però non vi presta fede, anzi tien per verisimile, se sia vero però che que’ serpenti vo-