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ESPERIEN. INT. AGL’INSETTI |
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Che la riviera de le salubri onde
Riga e le mena le barchette intorno;
Questo venendo lunge fin da gl’Indi,
Ch’hanno i lor corpi colorati e neri,
Feconda il bel terren del verde Egitto
E poi sen’ va per sette bocche in mare.
Questo paese adunque intorno al Nilo
Sa il modo che si dee tener chi vuole
Generar l’api e far novelli esami.
Primieramente eleggi in picciol loco,
Fatto e disposto sol per tale effetto,
E cingi questo d’ogni parte intorno
Di chiusi muri, e sopra un picciol tetto
D’embrici poni, ed indi ad ogni faccia
Apri quattro finestre che sian volte
A i quattro primi venti, onde entrar possa
La luce che suol dar principio e vita
E moto e senso a tutti gli animanti;
Poi vo’ che prenda un giovanetto toro,
Che pur or curvi le sue prime corna
E non arrivi ancora al terzo maggio,
E con le nari e la bavosa bocca
Soffi mugghiando fuori orribil tuono;
D’indi con rami ben nodosi e gravi
Tanto lo batterai che caschi in terra,
E fatto questo chiudilo in quel loco,
Ponendo sotto lui popoli, e salci,