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32 ESPERIEN. INT. AGL’INSETTI

Signor de’ Digbì col rinascimento de’ granchi dal proprio lor sale con manifattura chimica preparato e condotto. Ah che i santi e profondi misteri di nostra fede non possono dall’umano intendimento essere compresi e non camminano di pari con le naturali cose, ma sono speciale e mirabil fattura della mano di Dio; il quale, mentre che venga creduto onnipotente, l’altre cose tutte facilissimamente e a chius’occhi creder si possono e si debbono; e credute a chius’occhi più s’intendono: onde quel gentilissimo italiano poeta cantò:

I segreti del Ciel sol colui vede
Che serra gli occhi e crede.

Ma tralasciata questa lunga digressione, per tornare al primo filo fa di mestiere ch’io vi dica che, quantunque a bastanza mi paresse d’aver toccato con mano che dalle carni degli animali morti non s’ingenerino i vermi se in quelle da altri animali viventi non ne sieno portate le semenze, nientedimeno per tor via ogni dubbio ed ogni opposizione che potesse esser fatta per cagione delle prove tentate ne’ vasi serrati, ne’ quali l’ambiente aria non può entrare e uscire, nè liberamente in quegli rinnovarsi, volli ancora tentar nuove esperienze col metter le carni ed i pesci in un vaso molto grande, e, acciocchè