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184 ESPERIEN. INT. AGL’INSETTI

lissimi, ma gialli. Ebbi piacere d’osservar quel che ne fosse per nascere, ed in pochi giorni vidi uscirne altrettanti minutissimi verminetti, a’ quali subito somministrai delle foglie del sambuco, che da essi furono golosamente divorate. Andarono crescendo e divennero di color giallo con molte macchie rossicce: la coda loro terminava com’una mezza luna, il capo era piccolissimo ed aguzzo, e allora quando camminavano cavavan fuora di sotto ’l ventre certe pallottoline, come se fossero gambe. La maggior parte di questi vermi il dì venzei di Maggio diventò immobile, abbandonando affatto il mangiare, senza mutarsi di colore o di figura; ma il dì primo di Giugno sei de’ suddetti bachi si raggrinzarono in sè medesimi e si rappallottarono e divennero come tant’uova appuntate e gobbe di color di ruggine. D’uno di quest’uovi il dì dodici di Giugno scappò fuori una mosca poco più grande delle mosche ordinarie, con due ali cartilaginose e bianche e più lunghe del corpo; con sei gambe gialle, con due cortissimi cornetti che le spuntavano dal capo, il quale per di sopra era di color rugginoso, col dorso dello stesso colore, ma più chiaro, a cui succedeva una gran macchia di color quasi giallo. Tutto ’l restante del ventre era tinto d’un