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DI FRANCESCO REDI. 183

Non ho cognizione d’altri bruchi che sieno generati dagli alberi: il virtuosissimo padre Atanasio Chircher replicatamente scrive per cosa vera, nel duodecimo libro del Mondo sotterraneo, che l’albero del moro genera i bachi da seta, impregnato dalla semenza di qualsivoglia animaletto penetrata nella sustanza e tra’ sughi interni di quell’albero; a questo fine ho usata e fatt’usare particolarissima diligenza non solo ne’ mori che sono intorno a Firenze, ma ancora in quegli di molt’altre città di Toscana, e non ho mai potuto vedere un baco da seta natovi sopra, nè contrassegno veruno dal quale si potesse sperare che vi fosse per nascere. Aristotile vuole che dal cavolo si generino giornalmente i bruchi, ma nè anche questa così fatta generazione ho veduta; ho ben osservato soventemente, nelle foglie e ne’ gambi del cavolo e nell’erbe circonvicine, moltissime uova partoritevi dalle farfalle, dalle quali uova nascon poscia i bruchi, e da’ bruchi, convertiti in crisalidi, hanno il nascimento le farfalle.

Chi pon mente sopra l’erbe, e sopra gli alberi e negli screpoli de’ loro tronchi vi troverà spesso di simili uova, ed io mi ricordo che ’ntorno al principio di maggio trovai nelle foglie del sambuco molti e molti uovicini picco-