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166 ESPERIEN. INT. AGL’INSETTI

vano capellini e la proboscide nera cartilaginosa e arruotolata avanti alla bocca con molti anelli, conforme soglion tener tutte l’altre farfalle: le sei gambe, nel primo fucile o stinco attaccato al petto, eran tutte pelose di color dorè sudicio, e negli altri fucili di paonazzo; sul fine d’ogni gamba si vedeva un’unghia, anzi per tutti i fucili e per tutti gli articoli di esse gambe spuntavano le medesime unghie, o uncini o roncigli che sieno. Campò solamente sei giorni.

A dì dodici di luglio mi fu portato un ramo di quercia, in due foglie del quale erano distesi con bell’ordine più di trenta bruchi, coperti di pelo bianco e corto e per tutto ’l corpo picchiettati di vari colori, giallo, dorè, bigio, bianco e nero: il capo aveva un certo color castagno, lustro e tramezzato da un’Ypsilon di color giallo. Tutti questi bruchi stavano immobili e riposatamente dormivano; onde avendogli messi in una grande scatola, in capo a due giorni gettarono la spoglia, si svegliarono e subito cominciarono a mangiar foglie di quercia e di farnia; ma più volentieri le prime che le seconde; e continuarono a cibarsene fino al dì ventiduesimo dello stesso mese; ed allora, essendosi rincantucciati per ordine in un angolo della scatola, s’addormentarono di nuovo e dormirono due gior-