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DI FRANCESCO REDI. 139

sopra di esso. Questi stessi dunque, finiti ch’e’ son di crescere, si fuggono studiosamente da quel fungo nel quale son nati e rilevati, ed in vece di trasmutarsi in uova si fabbricano intorno un piccolissimo bozzoletto di seta, in cui ciascheduno di essi sta rinchiuso alcuni giorni determinati, dopo lo spazio de’ quali da ogni bozzolo esce fuora un animaletto volante, che talvolta è una zanzara, talvolta una moschetta nera con quattr’ale, e talvolta un’altra moschetta parimente nera e con quattr’ale, col ventre inferiore allungato, a foggia di coda simile a quella delle serpi.

Or qual sia la cagione efficiente prossima che generi questi bachi ne’ funghi viventi, io per me credo che sia quella stessa che gli genera nelle vive piante e ne’ loro frutti, altresì viventi; intorno alla quale varie sono l’opinioni de’ filosofi e di coloro che la virtù delle piante, ovvero la loro natura, investigarono. Fortunio Liceto, ne’ libri del nascimento spontaneo de’ viventi, supponendo per vero verissimo che dall’anima vegetativa, più ignobile di tutte l’altre, non possa mai prodursi l’anima sensitiva, crede che quella generazione di bachi si faccia per cagione del nutrimento che le piante prendono dalla terra, in cui egli dice che sono molte particelle d’ani-