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ESPERIEN. INT. AGL’INSETTI. |
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lattuario composto col suddetto mele e con foglie di timo. Forse ne’ tempi di Plinio e nel monte Carina era una veridica storia, ma in Toscana crederei che oggi noverar si potesse tra le favole: laonde, per terminar più presto che mi sarà possibile questa ormai troppo lunga Lettera e troppo tediosa, ripiglio a dirvi che siccome tutte le carni morte e tutti i pesci, tutte l’erbe e tutti i frutti sono un nido proporzionatissimo per le mosche e per gli altri animaletti volanti, così lo sono ancora tutte le generazioni di funghi, come ho potuto vedere nelle vesce, ne’ porcini, negli uovoli, ne’ grumati, nelle ditola ed in altri simiglianti: io parlo però di que’ funghi i quali di già sono stati colti e, per così dire, son morti e putrefatti, imperocchè quegli che stanno radicati in terra o su gli alberi, e che vivono, sogliono generare cert’altre maniere di bachi, alcune delle quali sono differentissime nella figura, in tutto e per tutto, da’ vermi delle mosche; conciossiecosachè questi de’ funghi non vanno strascicando il loro corpo per terra, nè vanno serpeggiando come quegli, ma camminano co’ loro piedi, come i bachi da seta, e se quelli delle mosche, de’ moscherini e de’ moscioni hanno il muso lungo ed aguzzo, questi lo hanno corto e schiacciato, con una fascia nera