130 |
ESPERIEN. INT. AGL’INSETTI |
|
Granduca: ci venne ad ambodue in pensiero d’osservar le viscere e l’interna fabbrica di quelle bestiuole, per quanto comportasse la lor minutezza, e vedemmo che dalla bocca si parte un canaletto, il quale, camminando per tutta la lunghezza del corpo fino ad un forame vicino all’ultimo nodo della coda, fa l’ufizio d’esofago, di stomaco e di budella, ed intorno a questo canaletto trovammo un confuso ammassamento di vari e diversi filuzzi, che son forse vene ed arterie. Da mezzo il corpo fino all’estremità della coda osservammo esservi un gran numero d’uova legate insieme, o vestite da un filo o canale che per la sottigliezza non si poteva discernere. Non erano quest’uova più grosse de’ granelli di miglio, e certe erano molli e tenere, e certe più dure: le molli e tenere apparivano gialliccie e quasi trasparenti, ma le dure, ancorchè internamente fossero gialle, avevano il guscio nero; ed in tutto, fra le nere e gialle, in un solo animale ne contammo fino a settanta; e ad un altro, che tenemmo rinchiuso in una scatola quattro giorni senza mangiare, oltre venticinque che n’avea fatte in quella scatola, ne trovammo in corpo infino al numero di quarantotto. Mentre così passavamo il tempo, osservammo che, non ostante che a certi di quegli animaluzzi aves-